Val d’Orcia

La Val d’Orcia è il luogo dove sono cresciuta, perciò sono legata ad essa da un legame imprenscindibile.
È un’ampia valle situata nella provincia di Siena, a nord ed est del monte Amiata (il più alto vulcano spento d’Italia) e vicina al confine con l’Umbria.
Attraversata dal fiume Orcia al centro, che le dà il nome, è caratterizzata da gradevoli panorami paesaggistici e da svariati centri di origine medievale.
L’Orcia nasce dalle pendici del Monte Cetona ed è un affluente di sinistra del fiume Ombrone.

La valle è anche un importante Parconaturale, artistico e culturale e dal 2 luglio 2004 è stato riconosciuto patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.

I comuni che costituiscono il Parco  naturale, artistico e culturale della Val d’Orcia sono cinque: Pienza (dove sono cresciuta), San Quirico d’OrciaCastiglione d’Orcia, Radicofani, Montalcino.

Altri centri importanti sono frazioni dei sei comuni: Monticchiello, Bagno Vignoni, Rocca d’Orcia, Campiglia d’Orcia, Bagni San Filippo, Vivo d’Orcia, Contignano.

Arrivando da Siena e percorrendo la Cassia verso San Quirico d’Orcia, ci possiamo fermare ad ammirare il boschetto di cipressi più famoso della Toscana e nei pressi anche altre colline con cipressi solitari (località “I Triboli”).

Adesso possiamo proseguire per San Quirico d’Orcia (siamo già nel territotio comunale).
Il paese è posto su una collina a 409 m, al confine tra la Valle dell’Asso e la Val d’Orcia.
Era già abitato in epoca etrusca.
Nel 994 Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, menziona S.Quirico come una delle principali stazioni di posta lungo la Francigena, dove i pellegrini in viaggio verso la Roma potevano trovare punti di accoglienza ed assistenza.
Ancora oggi San Quirico è un esempio notevole di struttura urbanistica medievale.
Buona parte della cinta muraria quattrocentesca è ancora integra e ben conservata.

Il giardino rinascimentale degli Horti Leonini.realizzato intorno al 1580 da Diomede Leoni.

Proseguendo il nostro percorso verso Pienza, sulla destra, possiamo ammirare la Cappella della Madonna di Vitaleta, una cappellina diventata famosissima!
(Se volete visitarla da vicino, occorre prendere la strada sterrata per l’agriturismo Cretaiole, che si trova sulla destra proseguendo verso Pienza).

E finalmente arriviamo a Pienza, la città “nata da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza” come scrisse Giovanni Pascoli e ubicata ad un’altezza di 491 m.

La città fino al 1462 altro non era che un piccolo borgo medievale di nome Corsignano.
L’evento che ne cambiò le sorti fu la nascita nel 1405 di Enea Silvio Piccolomini che 53 anni dopo divenne Papa Pio II.
Proprio un viaggio del pontefice verso Mantova lo portò ad attraversare il luogo di nascita e il degrado che trovò lo portò a decidere la costruzione di una nuova città ideale sopra l’antico borgo, affidandone il progetto di rinnovamento all’architetto Bernardo Rossellino: la costruzione durò circa quattro anni e portò alla luce una cittadina armoniosa e con forme tipicamente quattrocentesche.

La morte prematura di papa Pio II chiuse anche la storia della nuova città, che da allora ha subito limitate modifiche.
Per la bellezza del suo centro storico rinascimentale nel 1996 Pienza è entrata a far parte dei Patrimoni naturali, artistici, culturali dell’UNESCO.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta, Duomo di Pienza, è il gioiello della città rinascimentale voluta da papa Pio II.

Proseguendo per la strada della Val d’Orcia, arriviamo a Monticchiello, una frazione di Pienza posta su una collina alta 550 m.

È un tipico borgo medioevale immerso nella campagna senese ed è anche conosciuto per il suo teatro detto “povero” in cui tutti gli abitanti sono autori/attori.

L’unica porta di accesso rimasta, con un bell’arco sestiacuto, del borgo di Monticchiello

Scesi di nuovo in Val d’Orcia ci possiamo recare a Bagno Vignoni, frazione di San Quirico d’Orcia.
Al centro del borgo si presenta la “Piazza delle sorgenti”, una vasca rettangolare, di origine cinquecentesca, che contiene una sorgente di acqua termale calda e fumante che esce dalla falda sotterranea di origine vulcanica. Fin dall’epoca degli etruschi e poi dei romani – come testimoniano i numerosi reperti archeologici – le terme di Bagno Vignoni sono state frequentate da illustri personaggi, come Papa Pio II, Caterina da Siena, Lorenzo de’ Medici e tanti artisti che avevano eletto il borgo come sede di villeggiatura.

Proseguendo sulla Cassia troviamo il bivio per Castiglione d’Orcia.
Il paese si trova arroccato su una collina della pendice settentrionale del monte Amiata a 540 m.
Al centro della parte più antica del borgo si trova la piazza, intitolata al pittore Lorenzo di Pietro detto “Il Vecchietta” che qui ebbe i natali, sulla quale si affacciano il palazzo del Comune e altri edifici medievali. La piazza è di forma triangolare, in pendenza con al centro un pozzo in pietra risalente al 1618.

Vicinissimo a Castiglione si trova il centro medievale di Rocca d’Orcia.

Per circa due secoli la Rocca di Tentennano fu la piccola “capitale” della Val d’Orcia, ma soprattutto il centro di controllo strategico sulla Via Francigena, la famosa strada medievale che univa Roma con il nord Italia e la Francia. Chiunque andasse a Roma (o ne venisse), pellegrino, ambasciatore, nobile, chierico, armato o disarmato, passava per la Val d’Orcia, sotto lo sguardo vigile dei signori della Rocca, alta ed inespugnabile.
Dall’alto della rocca, che è visitabile anche all’interno e fino alla terrazza sommitale, lo sguardo può spaziare su tutta la valle, sui borghi circostanti e sul Monte Amiata.

Il Comune di Castiglione d’Orcia comprende altri borghi e una serie di agglomerati più piccoli all’interno di un ambiente eterogeneo che va dalle dolci colline della Val d’Orcia, coltivate a grano, olivo e vigna, fino ai boschi di castagni e faggi dell’Amiata.
I principali sono: Ripa d’Orcia, Campiglia d’OrciaVivo d’Orcia, e la località termale di Bagni San Filippo.

A Bagni San Filippo scorrono le benefiche acque sulfuree del Fosso Bianco, il torrente che scorre all’interno del paese e che ha creato col passare degli anni una particolare conformazione calcarea: la Balena bianca.

Casale Poggio Covili in Val d’Orcia

Dopo aver attraversato tutta la Val d’Orcia, siamo ora giunti a Radicofani, 814 m, di cui svetta la Torre di Ghino di Tacco.
Nel 1297 il celebre “bandito gentiluomo” Ghino di Tacco si impadronì del castello e vi dimorò per tre anni, diventando un Robin Hood di casa nostra. Le sue imprese sono ricordate da Dante ne “La Divina Commedia” e da Boccaccio nel “Decamerone”.
Possiamo visitare anche il borgo di Contignano, la vicina Villa La Foce e la Riserva Naturale Lucciola Bella.

Riserva Naturale Lucciola Bella

Al ritorno, giunti in prossimità di Torrenieri, prendiamo la strada di Montalcino per visitare il paese e poi proseguiamo verso Castelnuovo dell’Abate, per ammirare la imponente struttura dell’Abbazia di Sant’Antimo.

 Montalcino è una cittadina con un borgo medievale intatto, piacevole da girare a piedi, che sorge ad un’altitudine di 564 m alla destra del fiume Orcia e a circa 40 km a sud-ovest di Siena.
Il centro storico è dominato dal Castello di Montalcino, una possente rocca costruita nel 1361.
Il panorama di cui si gode dai bastioni della Rocca è spettacolare: si estende dal Monte Amiata, attraversa le Crete e culmina a Siena.

La fortezza è rimasta intatta sin dal medioevo e spesso diventa scenario di festival, eventi e concerti.

L’Abbazia di Sant’Antimo, invece, rappresenta uno degli esempi principali dello stile romanico toscano. Fu eretta nella seconda metà del Settecento e, secondo la tradizione popolare, fu Carlo Magno a ordinare la sua edificazione. Oggi presenta molti elementi architettonici di pregio.
Dopo alterne vicende dal gennaio 2016 vivono nell’Abbazia i monaci Benedettini olivetani provenienti dalla vicina abbazia di Monte Oliveto Maggiore.

L’imponente abside dell’Abbazia di Sant’Antimo
Particolare di un capitello della facciata, XII secolo

La Val d’Orcia propone al viaggiatore una serie di itinerari percorribili anche a piedi per gli amanti del trekking.

N. B. Informazioni prese da Vikipedia, dai siti dei comuni e altri sul web.